Il sì all’iniziativa Prima ai Nostri, che domenica 25 settembre 2016 è stata accettata nel Canton Ticino con il 58%, ha scatenato l’ira di Lara Comi, ma l’eurodeputata di Forza Italia viene fischiata anche dagli italiani
POLITICA-Domenica 25 settembre 2016 il Canton Ticino ha accettato l’iniziativa Prima ai Nostri, affossando invece il controprogetto elaborato dal Consiglio di Stato. Il testo, che ha raccolto il 58% dei consensi, è stato proposto dall’UDC e mira a reintrodurre la preferenza indigena.
La nuova legge, che è stata accolta dalla maggioranza dei ticinesi, ha anche l’obiettivo di porre fine ad una situazione molto drammatica sul mercato del lavoro: il Canton Ticino conta infatti la media di disoccupati più alta della Svizzera, la maggior parte dei quali sono domiciliati e residenti (tra questi vi sono anche molti italiani).
Attualmente la disoccupazione, secondo i dati ILO, si aggira intorno al 5%. Questa media però diventa più elevata nel caso dei giovani, dove la percentuale arriva anche al 10%. Numeri che parlano, come parla anche la caduta dei salari, più bassi di 1000 euro rispetto a dieci anni fa, e come parla anche la sostituzione sistematica del personale domiciliato e residente con personale proveniente dall’Italia, che viene pagato fino al 30% in meno.
Lara Comi si scaglia contro il Ticino
Visto il contesto, come anche il numero elevato di suicidi tra i senza lavoro, soprattutto tra i giovani sotto i 30 anni, si comprende perché il Canton Ticino abbia deciso di mandare un segnale forte e chiaro e anche di elaborare una legge, già presente nella Svizzera Francese, che mira a favorire i lavoratori sul territorio rispetto a quelli provenienti dall’estero.
Tuttavia Lara Comi, come già avvenuto per il 9 febbraio 2014, nella giornata di ieri ha cominciato a minacciare nuove ritorsioni contro la Svizzera. L’eurodeputata, come ha scritto sulla sua pagina Facebook, ha chiesto la creazione di zone franche per riportare le ditte italiane in Italia.
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Inoltre, tra le richieste fatte, c’è anche quella di bloccare ogni tipo di accordo con la Svizzera “Per me vengono prima gli italiani che lavorano onestamente”. Se non che l’eurodeputata, che fa parte delle file di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi, dimentica due particolari.
Il Canton Ticino fa parte di uno stato estero, la Svizzera, che a sua volta non fa parte dell’Unione Europea. La Comi ha anche chiesto che i lavoratori frontalieri potessero votare a loro volta, dimenticando che il diritto di voto può essere esercitato solo se si è domiciliati in uno stato.
Lara Comi, gli italiani ribattono “Aiuti prima gli italiani che si trovano in Italia!”
Inutile dire che la reazione della Comi, oltre che le risposte dei ticinesi, ha suscitato anche le risposte degli italiani, la maggior parte dei quali ha difeso a spada tratta la decisione del cantone elvetico.
Non pochi infatti hanno chiesto all’eurodeputata di preoccuparsi prima dei problemi dell’Italia invece che di “andare a fare casino in uno stato estero e sovrano”. Come non hanno mancato di sottolineare che “In Italia sta accadendo la stessa cosa, si prendono gli immigrati in quanto vengono pagati di meno.”
“Gli svizzeri hanno fatto benissimo. Nessuno ha qualcosa contro i frontalieri, il problema è che tutti devono essere pagati nello stesso modo. Non si può prendere uno e pagarlo di meno, lasciando a casa i domiciliati. Dovremmo invece imparare da loro invece di prendere gli Zulu, pagarli due soldi e lasciare gli italiani a casa.”