In origine Mogol e Lucio Battisti erano il duo perfetto della canzone italiana, poi sono diventati il simbolo di una lotta senza esclusione di colpi a causa della vedova del cantautore, che voleva impedire al paroliere di sfruttare il ricchissimo patrimonio di brani. E adesso si inserisce pure Vivendi, che ha messo in liquidazione la società Acqua Azzurra
SPETTACOLO-In origine Mogol e Lucio Battisti, oltre ad un simbolo di eccellenza, erano anche il duo perfetto della canzone italiana. Fino a quando nel 1969 la decisione di spartire in parti uguali i diritti avanzata dal paroliere e quella del cantautore di passare a lavorare per altri non li ha trasformati in acerrimi nemici.
E non è finita qui, perché anche subito dopo la morte del suo ex amico, Mogol non ha avuto pace a causa della vedova di Lucio Battisti: la donna infatti ha cercato in tutti i modi di impedire al paroliere di sfruttare il ricchissimo patrimonio di brani in una guerra senza esclusione di colpi.
Mogol vince la battaglia, ma perde la guerra contro Vivendi
Nella battaglia che si trascina da più di quarant’anni, Mogol è riuscito a vincere contro la vedova di Lucio Battisti, che adesso è obbligata a versagli quasi tre milioni di euro di danni, ma ha perso comunque la guerra contro Vivendi.
A causa infatti della decisione della società francese di mettere in liquidazione la società Acqua Azzurra, Mogol e gli eredi di Battisti avranno meno controllo sullo sfruttamento delle canzoni, anche se continueranno a riceverne i proventi. Una botta non da poco e che sarà destinata a far parlare di sé per molto tempo.