Un tunisino di 29 anni, senza permesso regolare di soggiorno dal 2008, è stato arrestato a Torino dopo essere stato pizzicato sul web dalle forze dell’ordine mentre promuoveva l’Isis e incitava a commettere attentati contro i “miscredenti”
PIEMONTE-Un tunisino di 29 anni, senza permesso regolare di soggiorno dal 2008, è stato arrestato ieri sera dai Carabinieri nella sua casa a Torino dopo essere stato pizzicato su Facebook mentre promuoveva l’attività dell’Isis e incitava i musulmani italiani a commettere attentati contro i “miscredenti”.
A far insospettire i militari, che lo hanno identificato sotto il nickname di Salah Deen, sono state soprattutto le foto condivise sul social network, legate al gruppo jihadista e difficilmente reperibili a meno che non si faccia parte dell’organizzazione criminale.
Torino: l’Fbi in Italia per combattere il fenomeno dei foreign fighters
Nello stesso tempo, e sempre nella serata di ieri, l’Fbi ha segnalato alle autorità italiane l’esistenza di una social rom, su Zello, localizzata come “Lo Stato del Califfato Islamico” e rinvenuta proprio in Italia.
Uno degli amministratori, che si nascondeva dietro il nickname di Ibn Dawla7, era lo stesso presunto jihadista che è stato arrestato ieri nel capoluogo piemontese. Sfruttando la copertura che era riuscito a crearsi, il tunisino utilizzavano schede telefoniche appartenenti ad altre persone, tra cui i due italiani che lo ospitavano.