In data odierna i ribelli comunisti delle Filippine hanno annunciato lo stop della tregua, proclamata il 28 agosto scorso, e lanciano nuove accuse contro il governo “Non avete rilasciato tutti i prigionieri politici.”
ASIA-Nuove tensioni nelle Filippine, dove i ribelli comunisti hanno annunciato oggi lo stop della tregua, proclamata il 28 agosto 2016, e hanno accusato il governo di non aver rilasciato tutti i prigionieri politici e di aver sconfinato anche nelle aree controllate da loro.
Secondo quanto rivelato dal Partito Comunista filippino e dal suo braccio armato, il nuovo esercito del popolo, il cessate il fuoco si concluderà ufficialmente il 10 febbraio 2017, dopodiché riprenderanno le ostilità.
Filippine: riprendono le ostilità tra i ribelli comunisti e il governo
Il cessate il fuoco era stato annunciato lo scorso anno, in sedi separate, sia dai ribelli comunisti sia dal nuovo governo filippino. Subito dopo avevano ripreso i colloqui di pace, che i ribelli, secondo quanto riportato da L’Ansa, continueranno a sostenere ancora.
I guerriglieri avevano negoziato, senza successo, la fine della loro ribellione e il loro ingresso nell’esecutivo con sei presidenti filippini, incluso Rodrigo Duterte. Il segretario della difesa, tuttavia, ha annunciato che il dipartimento continuerà ad applicare il cessate il fuoco a meno che il presidente Duterte non decida di fare diversamente.