Gli abitanti di Amatrice, a più di sei mesi dal terremoto che ha raso al suolo uno dei borghi più belli d’Italia, sono scesi di nuovo in piazza per protestare contro il silenzio delle istituzioni “Ci hanno abbandonati!”
LAZIO-Gli abitanti di Amatrice, a più di sei mesi dal terremoto che ha raso al suolo quello che era considerato uno dei borghi più belli d’Italia, sono scesi di nuovo in piazza per protestare contro il silenzio delle istituzioni.
“Ci hanno abbandonati!” hanno ribadito a gran voce durante il sit-in che si è tenuto in Piazza Santi Apostoli a Roma. Sui cartelli, che hanno portato con loro, si leggono testi come “Mai più figli di uno Stato minore.”
Amatrice, la rabbia dei terremotati
Una partecipante alla protesta, intervistata da un giornalista de Il Corriere, ha affermato “Siamo un popolo di montagna, ma questo è troppo! È veramente troppo!”. Secondo quanto rivelato la donna, le istituzioni hanno fatto la “transumanza” degli esseri umani, ma non quella degli animali, che stanno morendo in mezzo alla neve.
“Non hanno messo una stalla, ci sono solo i lupi e i cinghiali”. Un paese abbandonato a sé stesso e una rabbia tangibile, che come dimostrano le numerose fasce tricolori presenti nel corteo, è anche condivisa dai sindaci delle zone terremotate e che sono state distrutte durante le scosse di agosto e di ottobre.