Dylann Roof, il 22enne che il 17 giugno 2015 massacrò nove persona nella chiesa della comunità afroamericana di Charleston, è stato condannato a morte. Si tratta della prima condanna federale alla massima pena emessa per un crimine d’odio
STATI UNITI–Dylann Roof, il 22enne che il 17 giugno 2015 aprì il fuoco nella chiesa della comunità afroamericana di Charleston, uccidendo nove persone, è stato condannato a morte.
La condanna federale alla massima pena, la prima per un crimine d’odio, è arrivata dopo tre ore da parte della giuria e dopo una serie di deposizioni in cui l’imputato non ha mostrato rimorso né segni di pentimento “Sento che dovevo farlo.”
Charleston, il killer voleva provocare una guerra razziale
Il killer ha anche respinto tutte le ipotesi su possibili turbe psicologiche e non ha mai chiesto perdono o clemenza. Non ha dato motivazioni delle sue azioni, ma sembra che volesse provocare una guerra razziale o ripristinare la segregazione tra bianchi e neri.
Roof si è dimostrato provocatorio nei confronti della giuria, arrivando a sfidarla apertamente con frasi come “So che ho il diritto di chiedervi una condanna all’ergastolo, ma non so a cosa possa servire.”
La risposta della comunità locale alla strage era stata di solidarietà e di unità, al punto da promuovere azioni che hanno portato alla rimozione della bandiera confederati dagli edifici pubblici del South Carolina per la prima volta in 50 anni. Un esempio che era stato seguito da altri stati.